Come “fermare il tempo” in fotografia (high speed photography) e quali flash scegliere

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La fotografia “high speed” è un genere fotografico nel quale si racchiudono tutte le immagini in cui “congeliamo” un’azione molto rapida, così da imprimere un’istante brevissimo e appunto “fermare il tempo”. Possiamo trovare numerosi esempi di questo tipo di fotografia: un fotogramma di un’azione sportiva, ad esempio, o un liquido in volo, per citarne due tra le più comuni.
E’ un genere che si sta diffondendo rapidamente soprattutto nello still life ed in studio, per molteplici ragioni: intanto dobbiamo precisare che realizzare uno scatto di questo tipo richiede un certo livello di organizzazione logistica per non rischiare di inondare il proprio studio provocando tralaltro danni dispendiosi alla propria attrezzatura, è un genere di fotografia quindi che è realizzato quasi sempre in studio o in ambienti controllati.
Produce inoltre componenti di grandissimo impatto che possiamo combinare con il soggetto principale per risaltare (notevolmente) l’intera immagine e stupire clienti ed amici.
Gli appassionati infine troveranno anche piuttosto divertente sia la fase di progettazione di un set per la fotografia high speed, sia la realizzazione della stessa fotografia che richiede spesso oltre a competenze tecniche anche una grande manualità e un pò di senso artistico. Inoltre, è possibile muovere i primi passi nella fotografia high speed con un investimento relativamente contenuto, prima di potersi permettere di passare ai flash da studio capaci di “fermare il tempo”, unità professionali e assai più dispendiose a causa delle complesse tecnologie alla base.

Come si realizza la fotografia ad alta velocità

Chi muove i primi passi nell’high speed photography potrebbe pensare che siano necessarie altissime velocità dell’otturatore per poter congelare soggetti in movimento, ed in piccola parte non ha tutti i torti: in casi di soggetti in movimento relativamente lento infatti, come persone che camminano o una macchina a moderata velocità, è possibile “cavarsela” utilizzando solamente la velocità dell’otturatore.

Il discorso però cambia notevolmente quando parliamo di soggetti (o oggetti) in rapido movimento, come un liquido lanciato da un bicchiere, una goccia d’acqua che cade o un oggetto in volo, per citarne alcuni tra i più diffusi nello still life e nella fotografia professionale. In questi casi non è possibile affidarsi alla sola velocità dell’otturatore per due motivi: le velocità minime raggiunte da gran parte delle reflex non sono comunque sufficienti a congelare questo tipo di soggetti e oltrepassare le velocità minime di sincronizzazione con il flash (minimum sync speed) causa problemi di esposizione e di vario genere. Solitamente la minima velocità di sync è circa 1/200 e non si consiglia di non andare su velocità maggiori (alcuni corpi macchina sono capaci di arrivare a velocità di sync maggiori, adatte a bilanciare flash e luce ambientale tramite una breve durata del flash stesso, chiamata High Speed Sync ma da non confondere con la fotografia ad alta velocità).

Come fare quindi? Pensiamoci bene…dobbiamo ottenere un’esposizione rapidissima ma non possiamo utilizzare la velocità dell’otturatore, quali armi ci rimangono? Ci rimane l’arma più importante della nostra attrezzatura: il flash. Sarà infatti il flash, e nello specifico la durata del flash (o del lampo) a determinare la durata (e quindi la velocità) della nostra esposizione. Teniamo inoltre ben presente fin da subito che diminuendo la potenza di un flash non si diminuisce l’intensità della luce, bensì la durata del lampo.

Partiamo dalle basi: utilizzando un flash sufficientemente potente insieme alla “giusta” esposizione possiamo eliminare la luce ambientale e imprimere nella nostra immagine solamente la luce proveniente dal flash. Se la durata del flash è talmente breve e la potenza sufficiente ad ottenere comunque un’esposizione corretta avremo impresso nella fotografia solamente quel brevissimo istante in cui il flash ha scattato. Poco importa che per il tempo restante in cui l’otturatore rimane aperto venga immagazzinata luce (ovviamente sempre che il tempo di esposizione non sia troppo lungo, a seconda dell’apertura e ISO utilizzati) ambientale, essa sarà comunque troppo bassa per essere visibile sulla fotografia.
I flash inoltre sono capaci di arrivare a velocità molto più basse di quelle degli otturatori (anche se esistono delle eccezioni quando parliamo dei moderni otturatori elettronici), come ad esempio il mostruoso 1/80’000 del Profoto Pro-10, parlando di flash da studio e powerpack di altissima fascia, o il rispettabilissimo 1/12000+ ritrovabile anche su Speedlite (flash portatili) economici: gli speedlight (o speedlite) sono capaci infatti di arrivare a velocità più basse e con un costo estremamente minore e rappresentano quindi un validissimo punto di inizio per la high speed photography.

Riassumendo: un’esposizione veloce capace di fermare il tempo si ottiene con il lampo di un flash dalla durata brevissima. E’ possibile ottenere la velocità richiesta mediante speedlite o flash da studio, ricordandosi che più sarà bassa la potenza a cui è regolato il flash più sarà breve la sua durata.

Quale durata del flash è necessaria a fermare il tempo?

Quando si sta scegliendo sulla carta un flash capace di fermare il tempo si crea l’ovvia necessità di conoscere preventivamente le velocità minime di cui potremo necessitare, specialmente se vogliamo acquistare flash da studio abbastanza dispendiosi. Come possiamo immaginare la varietà di movimenti che vorremo congelare è estremamente ampia: un proiettile sparato da una pistola, ad esempio, necessiterà di esposizioni molto più brevi di una goccia d’acqua che cade da un rubinetto.

E’ importante inoltre fare un’altra distinzione già da subito: esistono due indicatori diversi per misurare la velocità di un flash, dette rispettivamente t0.1 e t0.5 (per la spiegazione del significato di t0.1 e t0.5 riserviamo un articolo a parte). Per ora, la linea generale da seguire è di affidarsi al t0.1 dichiarato dalle case produttrici e fare molta attenzione a chi invece dichiara il tempo t0.5, meno veritiero nell’indicare la vera durata di un flash.

Per cercare di aiutare nella scelta di un flash dedicato all’alta velocità, possiamo fornire un’idea approssimativa delle velocità (t0.1) richieste in situazioni tipiche della fotografia secondo esperienze personali, tenendo sempre ben presente che, come detto, è davvero difficile fornire dati precisi.

  1. Liquidi in volo (ad esempio lanciati da un bicchiere): 1/5000+
  2. Splash creati da oggetti lanciati dentro liquidi: 1/3000+
  3. Nuvole di vernice creati dentro acqua o liquidi: 1/2000+
  4. Liquidi lanciati catturati al momento dell’impatto col soggetto: 1/5000+
  5. Frammenti di vetro (o simili) al momento della frammentazione: 1/6000+
  6. Una goccia che si stacca da un rubinetto: 1/1000+
  7. Una persona che salta: 1/1500+
  8. Una persona in lieve movimento: 1/200+

I flash da studio ad alta velocità della fascia più alta e molti speedlite superano mediamente l’1/8000 (t0.1) e ci garantiranno quindi la capacità di imprimere gran parte dei movimenti tipicamente utilizzati. Vediamo quali sono.

I flash da studio per congelare l’azione (e i powerpack)

Premettiamolo da subito: i flash da studio capaci di raggiungere velocità sufficientemente basse per le necessità di fotografia ad alta velocità in studio e still life non sono economici. Le ragioni sono ovviamente tecniche, e possiamo riassumerle considerando che un’unità di questo tipo deve unire velocità bassissime a temperature di colore costanti, potenza sufficiente e tutte le caratteristiche fondamentali per un qualsiasi flash da studio (vedi l’articolo: come scegliere un flash da studio).

I flash da studio più veloci sono di tre celebri case produttrici: Profoto, Broncolor, e Paul C. Buff.

congelare l'azione in fotografia flash Profoto Pro-10

Profoto

Il modello più veloce della Profoto è il Pro-10. Tecnicamente è un powerpack, ovvero un unità che fornisce potenza alle unità flash e ne regola i livelli di output.
Il Pro-10 è capace di arrivare all’incredibile durata minima di 1/80’000, combinato ad un tempo di ricarica da 0,02 a 0,7s, 500 flash al secondo e 2400w di potenza. Esso rappresenta ovviamente la scelta senza compromessi, dato anche il prezzo: il costo in Europa è di circa 15’000€.

Un altro modello della stessa casa produttrice è il Profoto D2, con una durata minima lievemente inferiore ma comunque estremamente bassa: 1/63’000. A differenza del Pro-10 è una monotorcia, è quindi auto-alimentato e non ha bisogno di essere collegato ad un powerpack. Il D2 inoltre è portatile.
Ne esistono due modelli, uno da 500w e un altro da 1000w. Prezzo: da 1500€ a 2000€ ad unità.

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flash da studio congelare l'azione Broncolor

Broncolor

Anche la celebre casa Svizzera produce diversi modelli di flash ad alta velocità. Uno è un powerpack, lo Scoro, con una durata minima di 1/10’000, modalità di temperatura costante anche a basse durate e la caratteristica qualità professionale sotto ogni dettaglio offerta dalla celebre casa produttrice.

La monotorcia della Broncolor invece è il Siros Ldalla durata minima di 1/19’000 ed un costo inferiore al rivale Profoto, circa 1700€.

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flash da studio congelare l'azione paul c buff einstein 640

Paul C. Buff

Un discorso a parte va riservato per la Paul C. Buff. Essa infatti è una casa produttrice molto diffusa negli Stati Uniti per numerose ragioni: la principale è che producono unità di altissima qualità, capaci di arrivare a velocità molto basse e il tutto a prezzi notevolmente inferiori a quelli dei concorrenti. Oltre a questo, possiedono una grandissima reputazione tra i fotografi still life Statunitensi sia per durabilità sia per l’ottima assistenza al cliente confermata ormai da numerosissime recensioni.
Il modello della Paul C. Buff si chiama Einstein E640: una monotorcia da 640W con modalità high speed dalla durata minima di 1/13’000 e dal costo in Europa di circa 700€.

La cattiva notizia (e quella buona): parliamo di mercato Statunitense non perchè vogliamo “fare gli americani”, ma perchè la Paul C. Buff purtroppo non esporta direttamente fuori dagli Stati Uniti e non offre nè assistenza nè garanzia su modelli venduti in altri continenti. Ma non abbiamo scelto di parlare della casa produttrice solo per pura informazione! Esiste infatti da poco tempo un’azienda che importa i prodotti Paul C. Buff in Italia ed Europa offrendo garanzia e assistenza: si chiama Walimex ed importa sia il celebre E640 sia i modificatori di luce della casa situata nel Tennessee, che ricordiamo non sono dotati di attacco Bowens.

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NB: il nostro sito non ha nè rapporti nè affiliazioni con il sito Walimex-webshop e ci limitiamo a fornire l’informazione in quanto è l’unico negozio conosciuto in Europa che offra questo particolare servizio. Facendo ricerche personali risulta che il negozio è affidabile sia per garanzia offerta sia per assistenza, ma tengo a precisare che la ricerca è stata effettuata per scopi puramente personali ed è basata sulle (non numerosissime) recensioni online sull’argomento sui canali più fidati di fotografia. Consiglio quindi a chi fosse interessato di effettuare le proprie ricerche personali e ci liberiamo di ogni responsabilità legata ad eventuali problematiche collegate all’acquisto sul sito.

flash da studio economici per congelare l'azione Neewer VC400 HSFlash da studio economici

Esistono alcuni modelli di flash da studio relativamente economici capaci di arrivare a velocità abbastanza basse: sono il Neewer VC400-HS e il Godox QT600.

Il modello Neewer è una monotorcia da studio da 400W, una potenza sufficiente per la maggior parte delle necessità still life e per soggetti interi, capace di arrivare ad una durata minima di 1/8000s. L’ho utilizzato personalmente anche per scatti di splash e liquidi con ottimi risultati, e anche se non arriva alle velocità incredibili dei rivali di fascia più alta, garantirà una notevole versatilità di utilizzo ad un costo molto contenuto rispetto a quello dei rivali Profoto o Broncolor.
Le caratteristiche principali inoltre sono di tutto rispetto: un range di regolabilità dell’output di circa 6fstop che offre maggiore libertà di illuminazioni con multiple fonti di luce o aperture utilizzabili, un attacco Bowens, ventola per raffreddare la luce pilota, 3 modalità slave ed un display digitale rinnovato (l’unica pecca, è difficilmente visibile dai lati).
Per meno di 200€ è sicuramente un’alternativa interessante o un validissimo punto di partenza come investimento sulla nostra carriera fotografica fino ad approdare ai flash da studio “da sogno”.

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Il Godox QT600 invece possiede caratteristiche diverse dal modello Neewer: si guadagna una durata minima notevolmente inferiore, 1/28’000+ nella modalità “fast”. La seconda pecularità del QT600 è la possibilità di impostare due diverse impostazioni di colore e durata del flash: fast e color mode. Nella modalità color il flash manterrà una temperatura di colore costante (con minime variazioni) lungo tutta la scala di potenza dell’unità, in quella fast invece possiamo arrivare invece a velocità molto alte (appunto fino a 1/28’000), ma al prezzo di una notevole variazione di temperatura di colore al variare della potenza, anche fino a 1500K in più: una differenza considerevole e ben visibile sulle immagini prodotte.
Se in ogni caso questa problematica non è fondamentale per te, o si pensa di rimediare ad esempio utilizzando multipli flash regolati su potenze simili, il QT600 rappresenta sicuramente una validissima alternativa economica ai più blasonati (e costosi) Profoto e Broncolor.

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Gli speedlite per congelare l’azione (flash portatili)

Come abbiamo detto nell’introduzione, gli speedlite (o speedlight) più diffusi arrivano generalmente a durate molto brevi. Il più delle volte questo comportamento è causato dalla tecnologia alla base del lampo del flash: per ridurre la durata (quindi l’output) l’energia dell’unità viene troncata di netto, invece di spegnersi gradualmente con un comportamento simile a quello delle normali lampadine (anche se in tempi molto più rapidi, il senso è lo stesso).

Lo Yongnuo YN-565 EX ad esempio (recensito in questo articolo) è un flash da slitta capace di raggiungere durate inferiori a 1/20’000 al costo di circa 80€. Sarà sufficiente accoppiare uno solo di questi flash con un diffusore per poter fotografare liquidi (trasparenti) in movimenti veloci anche per gli standard del genere, un’altra opzione utilissima per muovere i primi passi nella high speed photography.
Vediamo i modelli più consigliati.

Yongnuo YN-565 EX TTL

congelare l'azione in fotografia flash Yongnuo 565 EXPur avendo riservato una recensione a parte per l’YN-565 EX, ne ricapitoliamo comunque caratteristiche e pareri finali per un confronto utile con gli altri modelli citati nell’articolo.
Come detto è un flash (speedlite) molto economico per le caratteristiche che offre ed ha visto una notevole diffusione negli ultimi anni.

La potenza è GN-58 (ISO 100, 105mm), un output di tutto rispetto, al pari di modelli simili come il Nikon SB-700 e che permette di illuminare intere scene o soggetti da distanze considerevoli (diverse decine di metri) mantenendo ISO relativamente bassi.

Come già citato la durata minima dichiarata dalla casa produttrice è di 1/20’000+, e sicuramente superiore agli 1/10’000 in test effettuati “nel mondo reale” (vedi i test approfonditi di speedlights.net).

Per aiutarci a diffondere maggiormente la luce è dotato di linguetta estraibile superiore e piccolo diffusore incorporato. Grazie al range di zoom selezionabile da 24 a 105mm inoltre possiamo modificare a piacimento la “concentrazione” del fascio di luce emesso.

E’ inoltre dotato di funzione TTL, griglia di ausilio per la messa a fuoco, testa rotante e regolabile a 270°,  pre-flash, 3 slave modes tra cui ottico e S1-S2.

L’YN-565 EX quindi è un flash totalmente capace di congelare azioni anche piuttosto rapide, come ad esempio “splash” di liquidi.

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Nikon SB-700

congelare l'azione in fotografia flash sb-700Con l’SB-700 non possiamo sbagliare: è ovviamente un’unità prodotta dalla stessa casa produttrice di reflex, già di per sè sinonimo di qualità e durabilità. Il prezzo è di circa 310€.

L’output è simile ma lievemente inferiore al modello precedente: GN92 a 28mt (circa GN30 a 100mt).

La durata minima è invece di 1/40’000, velocità paragonabili solo ai flash da studio di fascia più alta trattati precedentemente.

La testa è in grado di ruotare a 360°, supporta la funzione TTL ed ha il Wifi incorporato.

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Canon 580EX II

fermare il tempo fotografia flash canon 580exAnche la Canon produce diversi speedlite con durate minime adatte a congelare l’azione, insieme a qualità di costruzione al pari dell case produttrici rivali e caratteristiche altrettanto simili. Le differenze con i modelli precedenti è che la testa è ruotabile a 180° e che l’unità dispone di una funzione che permette al flash di comunicare con il corpo macchina per la regolazione del bilanciamento del bianco.

Il numero guida (GN) del 580EX II è 58 a 105mm, come già suggerito un output più che sufficiente ad illuminare scene e soggetti a ISO bassi e distanze anche di diverse decine di metri.

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Risorse utili

Photigy: liquid and splash photography with speedlites (video in lingua inglese)

Photigy: using water in product photography (video in lingua inglese)

Photigy: advanced splash photography for professionals (corso a pagamento in lingua inglese)

Splash photography with Gavin Hoey (video in lingua inglese)

Elenco dei modelli citati

Profoto Pro-10 (profoto.it)

Profoto D2 (Amazon.it)

Broncolor Scoro (Bron.ch)

Broncolor Siros L (Amazon.it)

Paul C. Buff Einstein E640 (Paulcbuff.com)

Neewer VC400-HS (Amazon.it)

Godox QT600 (Amazon.it)

Yongnuo YN-565 EX (Amazon.it)

Nikon SB-700 (Amazon.it)

Canon 580EX II (Amazon.it)

 

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