Oggi parliamo di tethering, ovvero il proecsso dicontrollo remoto della macchina fotografica: una funzione fondamentale nel processo di creazione dell’illuminazione in studio, specialmente per la fotografia still life e di prodotto e più in generale quando si necessita di perfezione millimetrica nel posizionamento delle nostre fonti di luce.
Se amate la fotografia in studio o still life e non avete ancora provato la potenza del tethering, dovete assolutamente provarlo!
Cos’è il tethering (controllo remoto)?
Iniziamo subito spiegando cosa significa “tethering” in fotografia. Pensando alla sua traduzione, “controllo remoto”, possiamo già farci un’idea superficiale di cosa si tratta: la possibilità di controllare vari aspetti della propria macchina fotografica da dispositivi esterni come smartphone, tablet, pc e, con funzioni limitate, anche smartTV.
Con una macchina fotografica collegata in tethering avremo quindi un’estensione della macchina stessa su un dispositivo esterno, dalle funzioni di scatto e messa a fuoco, impostazione di apertura, tempo di scatto e white balance, possibilità di osservare sia il live view che le immagini scattate su uno schermo più grande (appunto quello di un pc o tablet), e più in generale, di lavorare con uno standard qualitativo maggiore, in modo più veloce e con un maggiore controllo sul processo di creazione dell’immagine.
Il tethering è anche una tecnologia ormai piuttosto semplice da utilizzare: la maggior parte dei corpi macchina sono compatibili, anche se con limitazioni variabili a seconda della qualità del corpo stesso e del software che si utilizza.
Anche gli accessori per il controllo remoto inoltre sono relativamente economici: ci basterà un cavo per tethering, tra cui i più diffusi sono sicuramente quelli della Tether Tools.
Alcuni tra i corpi macchina più avanzati permettono anche di effettuare il controllo remoto tramite Wireless, permettendoci di eliminare fastidiosi cavi in giro per lo studio ma portandosi anche dietro un numero variabile di limitazioni, di cui tratteremo approfonditamente nelle prossime sezioni.
Il tethering è quindi quella tecnologia che ci permette di controllare una macchina fotografica da dispositivi esterni come pc/tablet/smartphone. Viene effettuata con cavi appositi o (in alcuni casi) tramite Wireless.
Quali sono i vantaggi del tethering?
Come già anticipato, utilizzare il tethering può farci fare un grossissimo passo avanti nella velocità con cui realizziamo uno scatto che nella qualità finale dell’immagine stessa. Vediamo i vantaggi nei dettagli esaminando funzione per funzione.
Non occorre toccare la macchina per effettuare uno scatto o modificare le impostazioni
Già solamente la funzione più basilare del controllo remoto ci offre numerosi miglioramenti. Intanto al momento dello scatto, non avremo bisogno di spingere direttamente il pulsante dell’otturatore (il pulsante di scatto): può sembrare un’inezia, ma quella piccola vibrazione causata dalla pressione del pulsante può rivelarsi abbastanza dannosa nella realizzazione di una fotografia professionale, in svariate situazioni.
In caso di esposizioni lunghe, ad esempio, il micro-movimento causato dalla pressione del pulsante può muovere di qualche centimetro la nostra macchina, creando un’immagine finale “mossa” o fuori fuoco. Lo stesso può capitare dovendo agire sul corpo macchina per modificare la messa a fuoco o ogni altra impostazione che vorremo modificare.
I piccoli movimenti della macchina possono inoltre rovinare completamente anche scatti realizzati con altre tecniche fotografiche, come ad esempio le esposizioni multiple, il focus stacking o le composizioni fotografiche: tecniche che richiedono di scattare multiple immagini che poi verranno combinate tra loro in fase di post produzione. Inutile dire che in questi casi è assolutamente fondamentale che le diverse immagini siano scattate dalla stessa identica posizione, e anche spostamenti di pochi centimetri possono far fallire la tecnica o richiedere ore in più in fase di ritocco.
Non avendo necessità di stare vicino alla propria macchina fotografica godremo inoltre di vantaggi puramente logistici: saremo infatti liberi di posizionarci con libertà al momento dello scatto e potremo, in sostanza, diventare l’assistente di noi stessi. Avremo modo di reggere un flash a 45° dal soggetto, ad esempio, e senza ricorrere a stativi, o creare vari effetti (ad esempio una leggera brezza che muove i capelli sventolando un oggetto, effetto molto diffuso nella fotografia di ritratti).
Possiamo osservare gli scatti istantaneamente su uno schermo più grande
La possibilità di rivedere gli scatti su uno schermo più grande ed in modo rapido è una di quelle cose che da sola può farci saltare dalla fotografia amatoriale a quella professionale: molto spesso infatti, specialmente nel caso di fotografia still life o di prodotto, le differenze tra un’immagine di medio livello e una di alto livello risiedono esclusivamente nei dettagli, spesso poco visibili solo dal display del corpo macchina. La possibilità che il tethering ci offre di osservare e andare quindi a migliorare questi dettagli diventa fondamentale nella realizzazione di una fotografia professionale o di alta qualità.
Abbiamo modo di tenere d’occhio il live view mentre posizioniamo le nostre fonti di luce
Probabilmente l’aspetto del tethering più importante (per chi vi scrive) è la possibilità di creare l’illuminazione per il soggetto osservandone gli effetti “in diretta” su un monitor o una TV. Non c’è niente di paragonabile al poter posizionare softbox, riflettori, diffusori, ecc. con precisione millimetrica, specialmente quando stiamo fotografando oggetti fatti di materiali riflettenti come gioielli o orologi in cui anche uno spostamento di pochi centimetri può modificare estremamente l’effetto creato.
Avremo inoltre modo di creare letteralmente le nostre composizioni, spostando soggetti e sfondo e osservandone l’effetto finale con precisione e velocità. Una volta che avremo creato la nostra prima composizione in questo modo, non torneremo più indietro.
Godiamo di maggiori velocità e facilità di gestione delle immagini
Grazie al tethering avremo anche modo di visualizzare, valutare e quindi cancellare o conservare velocemente gli scatti senza accedere alle schede SD della macchina
Ci offre libertà di sperimentare
Velocizzare il processo di creazione di una fotografia non significa solo risparmiare tempo da un punto di vista “imprenditoriale”, ma anche “creativo”. Poter effettuare prove e valutarle in tempi brevi ci darà una grossa spinta in più a sperimentare e creare cose nuove per distanziarci dalla concorrenza o semplicemente produrre qualcosa di spettacolare.
Possiamo posizionare la macchina fotografica in posizioni difficili o non comuni
Altro vantaggio da non sottovalutare è che semplicemente avremo libertà di posizionare la macchina ovunque (in pratica, il limite è la nostra paura di romperla/perderla/ecc), garantendoci punti di ripresa e composizioni originali anche nei luoghi “più fotografati”.
Vantaggi ulteriori
Esistono altre opportunità offerte dal tethering che pur non essendo esclusive della tecnica in questione, diventano più rapide: effettuare una post produzione rapida su uno scatto per cercare di valutare l’effetto finale o perfezionamenti nell’esposizione prima ancora della fase di post produzione, utilizzare tecniche di focus stacking o exposure bracketing (esposizioni multiple) o condividere rapidamente un’immagine in remoto.
Nel video di RggEdu, una delle migliori piattaforme online per imparare la fotografia professionale, è possibile osservare il retroscena di uno scatto effettuato utilizzando la tecnologia del tethering.
Gli accessori per il tethering
I cavi Tethertools
Come detto, nella maggior parte dei casi non avremo bisogno di attrezzature particolarmente dispendiose per collegare la macchina ad un dispositivo esterno. La soluzione più utilizzata, ed a mio avviso migliore, sono i cavi per il tethering: in sostanza, dei cavi simili a quello con cui già colleghiamo la macchina, ma più veloci (USB-2, USB-3, USB-3C), più lunghi e dotati di accessori per prevenire danni da inciampo sul cavo o similari.
I cavi per il tethering più diffusi, sia per Sony che Nikon e Canon, sono quelli della TetherTools. Per chi segue i canali di fotografia su YouTube, sono quei cavi di colore arancione che vediamo spessissimo nelle pubblicazioni dei fotografi più seguiti.
I cavi Tethertools vengono prodotti per tutte le maggiori case produttrici ed esistono differenze tra i vari modelli: attenzione quindi a scegliere quello giusto!
Per fortuna comunque l’azienda ci aiuta nella scelta permettendoci di inserire e ricercare direttamente il modello del corpo macchina: potrete trovare il link al servizio cliccando qui.
Le altre caratteristiche dei cavi Tethertools sono la lunghezza, pari a 4,6mt e la velocità, che con gli ultimi modelli è arrivata allo standard USB-3C: attenzione quindi anche alle porte usb in dotazione al nostro computer.
Oltre ai singoli cavi l’azienda produce una serie di accessori direttamente collegati a migliorare ulteriormente l’esperienza del tethering come basi e tavoli, dispositivi per ridurre il rischio di cadute o danneggiamenti del cavo e una notevole varietà di modelli con prese diverse. Esistono infatti tutta una serie di estensioni e componenti aggiuntivi come prese usb ad angolo retto, piccoli agganci (i cosiddetti JerkStopper) per impedire che il filo eserciti pressione sulla presa rovinandola sul lungo periodo e veri e propri tavoli per il tethering, utili per posizionare agevolmente un computer vicino alla scena e addirittura un cup holder (porta tazza)!
Puoi consultare tutti i cavi e accessori tethertools pro su amazon da qui.
Altre soluzioni di collegamento
Esistono anche altre opzioni per collegare la macchina fotografica ad un dispositivo esterno, ma va subito detto che la stragrande maggioranza prevede ancora delle limitazioni rispetto all’utilizzo dei cavi, e come sempre di rilevanza variabile a seconda delle necessità: il collegamento tramite wireless e quello tramite porta HDMI di televisioni o monitor.
Per quanto riguarda la connessione wireless, le funzioni offerte variano a seconda della casa produttrice e del modello: è ancora una caratteristica riservata ai corpi macchina più professionali e spesso, come nel caso Sony, prevede di poter trasferire e visualizzare istantaneamente le immagini, modificare le impostazioni della macchina ma non di poter osservare il live view. Viceversa, collegando la macchina ad uno schermo tramite porta HDMI avremo modo di osservare il live view e le immagini scattate, ma non di trasferire istantaneamente le immagini nè di modificare le impostazioni di scatto dal dispositivo esterno. E’ possibile rimediare utilizzando entrambi i collegamenti simultaneamente, ma anche qui occorre fare attenzione a verificare se il proprio modello di corpo macchina prevede questa possibilità.
I software più diffusi
Oltre agli accessori fisici, avremo bisogno anche di un software (un programma) per il tethering/controllo remoto. Esso ovviamente deve essere compatibile con il nostro corpo macchina e garantire tutte le funzioni di cui necessitiamo, insieme alla possibilità di effettuare veloci ritocchi alle immagini direttamente all’interno del programma.
I colossi in questa categoria sono inevitabilmente Lightroom e Capture One Pro, in quanto sono le stesse applicazioni con cui vengono processati i file RAW. Con un solo programma quindi saremo in grado di scattare in tethering, catalogare e ritoccare le nostre immagini.
Per quanto riguarda quale dei due programmi utilizzare occorre specificare che Lightroom non offre ancora la possibilità di osservare anche il live view. Se, come per me, questa è una necessità fondamentale non si può fare altro che ricorrere a CaptureOne. Altrimenti, la scelta tra le due applicazioni è perlopiù soggettiva, avendo ognuno dei due i suoi pro e contro.
Esistono anche dei programmi sia delle stesse case produttrici sia di terze parti che permettono di scattare in tethering anche con modelli non compatibili con Lightroom e CaptureOne e offrono, a volte, anche funzioni maggiori rispetto ai due “colossi”. In questo articolo però, vogliamo concentrarci sulle applicazioni più diffuse e soprattutto su quelle che offrono le maggiori possibilità di post-processare i file, quindi appunto Lightroom e CaptureOne.
Personalmente, utilizzo Capture One nella versione apposita per Sony con la mia A7R III, Lightroom con la D500 e per la D3300 (non compatibile con entrambi) utilizzo un software gratuito chiamato DigicamControl, per poi importare i RAW in Lightroom per il ritocco.
Le fotocamere compatibili per il tethering in Lightroom
Le fotocamere compatibili per il tethering in Capture One Pro
DigicamControl, software per il tethering di Nikon D3300 e modelli più datati
Il tethering su Sony A7RIII e A7III
Gli accessori
Ciò che abbiamo già citato sugli accessori da tethering è valido anche per gli ultimi modelli Sony, ma con alcune varianti: il cavo TetherTools giusto per Sony A7RIII e A7III è il Tether Tools USB 3.0 a USB-C 4,60m orange, attenzione quindi a non confondersi con gli altri modelli per Sony che sono dotati di prese differenti.
Per quanto riguarda il collegamento tramite HDMI possiamo invece utilizzare un cavo di tipo micro-HDMI, ovviamente se la nostra TV o Monitor sono disposti di una presa di questo tipo.
Per il tethering wireless dei modelli A7RIII e A7III invece non necessitiamo di particolari accessori: solamente dovremo attivare la connessione Wifi sul corpo macchina (vedremo come nella prossima sezione) e collegare tramite l’app PlayMemories Mobile il dispositivo da cui vogliamo effettuare il controllo remoto.
I software
Per quanto riguarda il tethering effettuato via cavo, è possibile utilizzare tranquillamente sia Capture One sia Lightroom con i modelli A7RIII, A7III e la maggior parte degli altri modelli Sony. Va nuovamente specificato però che Lightroom non permette ancora di osservare il Live View mentre scattiamo in tethering. La casa produttrice stessa inoltre produce il suo software apposito, chiamato Imaging Edge. Va detto però che l’applicazione Sony non offre le stesse possibilità offerte da Lightroom e CaptureOne, in primis le funzioni di ritocco, costringendoci nella maggior parte dei casi a utilizzare in sostanza due applicazioni invece di una sola.
Per il tethering wireless dei modelli Sony su smartphone/tablet invece è possibile utilizzare l’applicazione Sony Playmemories Mobile, che su questi dispositivi ci permetterà anche di osservare il live view. L’unica limitazione qui è di non poter rivedere gli scatti alla massima risoluzione in quanto la preview inviata al dispositivo è in formato jpeg, anche se a mio avviso la qualità è più che sufficiente per fare una prima analisi di quello che sarà il risultato finale nell’immagine che stiamo realizzando.
Il consiglio, riassumendo, è di affidarsi a CaptureOne insieme al collegamento via cavo se intendiamo sfruttare al meglio tutte le possibilità offerte da questa tecnologia.
Come collegare una Sony A7RIII / A7III in tethering: la guida
Utilizzando cavo + CaptureOne Pro Sony
Collegare la fotocamera al cavo e l’altro capo del cavo ad una presa USB
Sempre sulla fotocamera, andare su “menu” > “setup” > “USB connection” > selezionare “PC remote”
Una volta aperto CaptureOne, iniziare una nuova sessione
Scegliete una cartella ed un nome per la sessione (è la cartella in cui verranno poi salvati i file RAW)
Completato quest’ultimo passo, saremo già nella schermata di acquisizione. Se non dovessimo passarci automaticamente, cliccare sull’icona della macchina fotografica nella barra in altro a sinistra e ci ritroveremo nella schermata di acquisizione.
Sempre nella barra in alto a sinistra, cliccando sulle varie icone avremo accesso ai pannelli di correzione: geometria (prospettiva, rotazione, ecc.), esposizione (luci, ombre, curve e livelli, white balance, ecc.), colore, stili (preset) e metadati. In sostanza, tutto ciò che occorre per la fase di post produzione di un file RAW.
Per accedere invece al live view, niente di più semplice. Selezionare “finestra” > “live view” nella barra più in alto
Ed ecco la nostra amata finestra del live view
Utilizzando cavo + Lightroom
Collegare la fotocamera al cavo e l’altro capo del cavo ad una presa USB
Sempre sulla fotocamera, andare su “menu” > “setup” > “USB connection” > selezionare “PC remote”
Una volta aperto Lightroom, cliccare su “File” > “Tethered Capture” > “Start tethered Capture” – in italiano: “File” > “Acquisizione diretta” > “avvia Acquisizione diretta”
Come su CaptureOne, scegliete una cartella ed un nome per la sessione (la cartella in cui verranno poi salvati i file RAW)
Ed eccoci nella schermata di acquisizione/tethering. Cliccando su “Develop” nella barra in alto a destra potremo inoltre accedere alle regolazioni per la post produzione, esattamente come facciamo per i file RAW importati precedentemente
Tethering via Wireless con smartphone/tablet
- Installiamo l’applicazione Sony Playmemories Mobile
- Sul corpo macchina, andiamo su Menu > Network > Ctrl with smartphone
- Modificare su “ON”
- Ora è possibile scansionare il QR code sul display della fotocamera dall’applicazione o effettuare il collegamento come ad una comune rete Wireless inserendo la password visualizzata sul display del corpo macchina
- A questo punto, potremo controllare la macchina dal proprio dispositivo, osservare gli scatti (in jpeg) e modificare le impostazioni di scatto
Link ad accessori, software e attrezzatura utilizzati
Cavo Tether Tools USB 3.0 a USB-C 4,60m orange