Ritoccare fotografie di gioielli: un retroscena con le immagini di ogni passaggio

Diciamolo subito: fotografare e ritoccare gioielli non è certo uno scherzo. Si tratta di un tipo di fotografia in cui siamo chiamati a produrre immagini ad alta risoluzione di oggetti di piccole dimensioni, quindi oggetti che richiedono di essere inquadrati da molto vicino per poter riempire il frame con il soggetto (che, come sappiamo, richiede nella maggioranza dei casi obiettivi macro). Oltre a questo, sono oggetti composti interamente da materiali riflettenti, quindi non fotografabili (con buoni risultati) utilizzando illuminazioni dirette e genericamente più complicati da illuminare. Se poi ci aggiungiamo che molto spesso vi saranno anche delle pietre o delle gemme che rispondono alla luce in maniera diversa rispetto sia ai metalli sia ai vetri più semplici, risposta che oltretutto varia anche a seconda della conformazione e del materiale della gemma stessa, possiamo velocemente capire che il genere di cui parliamo è uno tra i più tecnici dell’intero settore della fotografia still life o di prodotto.

Proprio a causa di queste complessità, la post produzione diventa una componente fondamentale e praticamente imprescindibile per questo genere. Si tratta, anzi, di una post produzione molto “intensa”, in cui ci ritroveremo a correggere, esaltare o addirittura ricreare da zero intere parti del soggetto utilizzando le tecniche più disparate a seconda delle necessità.

In questo articolo, ripercorriamo con una sequenza di immagini il processo di ritocco di una fotografia di gioielli, in questo caso un anello d’oro con pietre preziose, dalla fase di pulizia fino agli aggiustamenti di colore.

ritoccare fotografie di gioielli - prima e dopo

 

1) Focus stacking

Un processo quasi sempre necessario da affrontare obbligatoriamente all’inizio della fase di editing è quello del focus stacking. Per chi già non conoscesse la tecnica, il focus stacking è un processo nel quale si mischiano diverse immagini, ognuna ottenuta impostando un punto focale diverso, in un’unica composta solo dalle zone totalmente a fuoco delle immagini che stiamo sovrapponendo (appunto, stacking). Il risultato di questo processo è una fotografia in cui il soggetto è completamente a fuoco per tutta la sua profondità.

Perchè utilizzare il focus stacking?

La necessità di utilizzare la tecnica dipende da vari fattori, molti dei quali riguardano dei limiti fisici che si presentano durante lo scatto che è possibile affrontare solo in fase di post produzione. Il primo è la natura stessa degli obiettivi e del comportamento della luce al loro interno: oltrepassando determinate aperture infatti (circa f11-f16 a seconda dei modelli), con l’obbiettivo di ottenere una singola immagine del soggetto completamente a fuoco, si andrà incontro ad un effetto chiamato “diffrazione“. Senza scendere nei dettagli più tecnici, basti sapere che la diffrazione comporta una perdita di risoluzione nei dettagli della fotografia, riducendone la chiarezza (sharpness) ed, in ultima istanza, producendo immagini che sembrano fuori fuoco.
La diffrazione inoltre può avere effetti molto importanti sulle gemme, una parte centrale della nostra fotografia, fino a rovinare interamente la resa finale delle stesse: per questo è necessario scattare multiple immagini ad aperture che vanno circa da f8 a f13 e sovrapporle solo successivamente in fase di editing.

Il secondo motivo è che per questo genere si utilizzano quasi sempre obiettivi Macro per il semplice motivo che ci troviamo a dover fotografare oggetti di piccole dimensioni, e vogliamo farlo riempiendo il nostro frame con il soggetto. Gli obiettivi macro però hanno una particolarità: offrono una profondità di campo minore degli obiettivi “standard” alle stesse aperture, rendendo, di nuovo, necessario effettuare processi di focus stacking.

Come effettuare il focus stacking su Photoshop

1-1) Una volta aperto PS, andare su file > scripts > Load Files into Stack. Questo serve a caricare multiple immagini su un unico documento, ognuna importata come un livello. E’ molto più rapido che importare ciascuna immagine, considerando che in questo caso ne abbiamo ben 27!

1-2) Nella finestra che si aprirà, dovremo andare su “browse” (o “sfoglia”, in Italiano) e selezionare le immagini da importare. Una volta importate nella finestra di anteprima, selezionarle tutte e premere “Ok”. Il risultato dovrebbe essere come nell’immagine sottostante: le nostre immagini importate in un unico documento, ciascuna su un livello.

1-3) Ora dovremo allineare i nostri livelli. E’ possibile effettuare l’operazione già dal passaggio precedente, ma lo dividiamo in due passaggi per chiarezza sul processo.

Una volta selezionati tutti i livelli, andiamo su “Edit” > “Auto-Align Layers”

1-4) Nella finestra che si aprirà, mantenere le impostazioni su “Auto” e non spuntare “Geometric Distortion” amenoche il processo non vada a buon fine. Cliccare poi su “Ok”.

1-5) E’ ora il momento di sovrapporre i nostri livelli in un’unica immagine. Selezionarli nuovamente tutti, e cliccare su “Edit” > “Auto-Blend Layers”.

1-6) Nella finestra che si aprirà, spuntare “Stack Images” e “Seamless Tones and Colors”.

1-7) Il risultato finale dovrebbe essere come questo, un’immagine a fuoco dell’intero soggetto. Come si vede inoltre ho aggiunto una maschera all’anello ed uno sfondo nero. Questo perchè è consigliabile iniziare il ritocco già con lo sfondo finale che abbiamo scelto: ci aiuterà a mantenere il realismo della fotografia ed ottenere i colori migliori.

2) Cleaning (pulizia!)

Il secondo processo da effettuare è quello che si dice “cleaning”, uno degli aspetti più importanti del ritocco di gioielli. L’obbiettivo è di pulire la superficie del metallo e delle gemme da impurità, difetti, polvere e, come vedete, il riflesso del materiale che ho usato per sorreggere l’anello, fino a renderli “perfetti”.

Le tecniche utilizzate per pulire metalli e gemme sono molteplici e variano inoltre da ritoccatore a ritoccatore. Gli strumenti che ho utilizzato in questo caso sono Clone-Stamp Tool, Healing Brush e, dove ho dovuto ricreare intere aree di colore, semplici pennelli impostati a “flow” / “opacità” e durezza molto basse.
In altri casi citiamo che è possibile utilizzare i filtri Noise > Median, o Noise > Dust & Scratches insieme a maschere.

3) Primi aggiustamenti di colore

Personalmente, utilizzo vari livelli ed in vari passaggi prima di ottenere il colore finale. In questo caso ho iniziato aggiungendo +12 in saturazione ed un livello di aggiustamento “Selective Color”, aggiungendo colore Giallo e Rosso (l’opposto di Cyan o Ciano).

4) Primi aggiustamenti di contrasto

Utilizzando una curva di contrasto molto leggera, ho iniziato a schiarire gli highlights (i chiari) e, molto lievemente, le ombre, schiarendo l’immagine ed aggiungendo un lieve contrasto.

Come si può vedere il livello è impostato sul blend mode “Luminosity”, così da non andare ad intaccare i colori, ed un’opacità al 26%.

5) Sharpen (nitidezza) sulle gemme

Una tecnica molto diffusa per esaltare le gemme è quella di applicare uno sharpening piuttosto accentuato, effetto che però vogliamo limitare alla sola zona delle gemme stesse. Ho scelto di effettuare questo passaggio prima di effettuare aggiustamenti di luminosità e colore sulle gemme perchè il processo stesso dello sharpening tenderà a farle risultare più “chiare”.

Per effettuare lo sharpening, andare su “Filters” > “Unsharp Mask” e selezionare i valori desiderati (dipendono dalla risoluzione e dal tipo di immagine e vanno quindi valutati di caso in caso), in questo caso utilizzo 0.9px di radius e 108% di amount.
Confermare poi con “Ok”.

6) Dodge&Burn

Andiamo ora ad esaltare di nuovo il contrasto dell’immagine, ma in un modo diverso che garantisce transizioni più morbide tra chiari e ombre e più controllo sulle aree di interesse: il dodge&burn.

Creare due livelli, riempiti del colore 50% grigio. Il metodo più veloce è cliccare la combinazione ctrl+f5 o su Mac cmd+f5, selezionare il colore 50% gray e confermare.

Impostare poi il blend mode dei livelli su “Soft Light” o “Luce Soffusa”.

In uno dei due livelli utilizzo un pennello bianco, con basso flow (6%), sugli highlights (chiari). Viceversa sull’altro un pennello nero per scurire le zone d’ombra. Il risultato è un aumento del contrasto nelle aree su cui abbiamo pitturato.

Dodge (schiarire)

 

Burn (scurire)

7) Ulteriori aggiustamenti di colore (dopo Dodge&Burn!)

Una volta effettuato quello che potremmo definire il primo ciclo di ritocchi (clean, contrasto, colore, d&b) sarà possibile farsi un’idea più precisa di quello che c’è ancora da fare per raggiungere il risultato finale. Dopo aver effettuato il dodge & burn (e due altri livelli di cleaning in zone che avevo tralasciato) ritorno agli aggiustamenti di colore, utilizzando di nuovo un “Selective Color” adjustment layer.

7) Di nuovo Dodge&Burn

Passiamo ora all’aggiustamento di contrasto finale, effettuato di nuovo con tecnica di Dodge&Burn su livello 50% grigio. Questo sarà l’ultimo aggiustamento di contrasto generale sull’immagine.

8) Esaltazione finale delle gemme con curva di contrasto

Come ultima cosa, dobbiamo dare ulteriore risalto alle pietre preziose. In questo caso ho utilizzato un livello “Curves” per schiarire notevolmente gli highlight senza intaccare troppo le ombre, come da immagine.

9) Il risultato finale

 

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Ai prossimi articoli!

2 Commenti

    • Grazie mille Giovanni!

      Per sorreggere l’anello ho usato una gomma adesiva da dentisti (la usano i ragazzini per gli apparecchi dentali), si può trovare in farmacia

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